martedì 14 luglio 2009

Zopa, Tesoro e microcredito

Il Tesoro, su indicazione della Banca d’Italia, ha tolto a Zopa la “licenza” di fare da intermediario
http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/economia/zopa-sospesa/zopa-sospesa/zopa-sospesa.html

Oltre a mettere una pietra tombale sulla mia idea di p2p venture capital (le persone dietro Zopa hanno fatto parecchio lobbying presso la Banca d’Italia prima di cominciare e li hanno bloccati, figuriamoci cosa posso fare io) la notizia è abbastanza sconfortante per quanto riguarda l’”innovazione finanziaria” di questo paese.

In tutto il mondo (Giappone capofila) ci si sta muovendo nella direzione di liberalizzare al massimo il microcredito, per permettere la nascita di modelli di business di scala inferiore rispetto al mercato tradizionale del credito.

Secondo me questo fatto non solo avvantaggia la PMI, operando una liberalizzazione concreta dell’intero mercato del credito, ma facilita l’utente/consumatore: per fare un esempio, la mancata introduzione, da noi, dell’osaifu-keitai (il cellulare portafoglio tanto popolare in giappone) è stata causata direttamente dalle riserve iniziali dalla BCE sul tema microcredito.

È come al solito un'opportunità mancata che lascia nelle mani delle Banche e di poste il mercato del piccolo credito, con carte ricaricabili sempre al margine della liceità, e che, nel lungo periodo, ci lascerà (tanto per cambiare) arretrati