giovedì 30 aprile 2009

6 tips per l'innovatore

Visto che non posto mai nulla, mi sembra il caso di pubblicare qualcosa dal profilo più "autoriale", approfittando del fatto che i problemi del mio scooter mi fanno camminare parecchio, e, quindi, pensare e leggere di più.
Leggendo, appunto, un vecchio numero (6/2007) dell'edizione italiana della rivista Technology Review del M.I.T., sono incappato in un interessante estratto da Avoid Boring People, autobiografia di James Watson, uno degli scopritori della struttura del DNA.
A prescindere dal contenuto estremamente interessante dell'articolo stesso, fantastica escursione nella genesi della scoperta scientifica, hanno attirato molto la mia attenzione due elementi. Innanzitutto la natura estremamente sociale del progresso scientifico (fatto noto, ma che contrasta l'ideale romantico del genio solitario); poi il riquadro riportato dalla rivista in coda all'articolo, contenente indicazioni per giovani scienziati would-be-genius.
Data per assodata l'idea che vi è una grossa differenza tra le evoluzioni in campo tecnico-scientifico e l'innovazione di massa, che riguarda principalmente cambiamenti nelle abitudini di utilizzo delle persone, di cui il progresso tecnico è condizione necessaria ma non sufficiente, mi pare utile generalizzare a tutto l'ambito dell'innovazione le indicazioni di Watson, se non altro perché vicini alle posizioni degli innovatori più radicali. Sembrano indicazioni generiche, ma forniscono qualche insight
1. Scegli un obiettivo presumibilmente d'avanguardia rispetto al periodo in cui vivi - La messa a punto dei dettagli viene fatta da chi non sarà probabilmente un grande scienziato (questa a mio avviso è la meno "adattabile", almeno in ambito commerciale. L'idea è che la notorietà è di chi ha la idea, poi ci saranno dei professional che la realizzeranno o metteranno a punto. Vero, se avviene all'interno di una sola azienda, o nell'ambito dello sviluppo open-source; mettiamola così)
2. Lavora solo su problemi sui quali ritieni che il successo tangibile possa arrivare in pochi anni - l'indicazione di Watson è "se si ritiene di avere almeno il 30% di possibilità di arrivare a capo entro 2-3 anni di un problema che molti altri considerano non risolvibile nel breve periodo, allora vale la pena di tentare"
3. Non essere mai la punta di diamante del gruppo - Watson: "Nulla può rimpiazzare la compagnia di altri che hanno le conoscenze [e il potere ndr] necessarie a cogliere le falle del nostro ragionamento [...] E pià intelligenti sono coloro che ci circondano, più accurato sarà il nostro lavoro. [...] Molto meglio essere il chimico meno esperto di un super dipartimento di chimica che una star in uno non altrettanto prestigioso" (mi piace molto l'idea. La genesi della conoscenza è eminentemente sociale; la coercizione porta a raffinare le idee)
4. Rimani in stretto contatto con i tuoi competitori intellettuali - "Chi vuole essere l'unico ad affrontare un problema è destinato a rimanere incastrato nelle paludi della scienza. [...] la presenza di concorrenti validi è la garanzia che il premio da vincere è di grande prestigio. Tuttavia, se il lotto dei concorrenti è troppo vasto, sarebbe il caso di iniziare a preoccuparsi. [...] si sta andando alla ricerca di qualcosa di ovvio, non abbastanza in avanti rispetto ai tempi in cui si vive da scoraggiare i più prudenti e i meno creativi [...] Più piccolo il settore, maggiore è il controllo, più alte le possibilità di spuntarla." (molto bello. Trovare una nicchia poco popolata; conosci il tuo nemico)
5. Lavora con un collega di uguali capacità intellettuali - Watson: "I migliori accoppiamenti scientifici sono matrimoni di convenienza in cui si mettono assieme talenti complementari. [...] In generale un gruppo scientifico costituito da più di due unità genera confusione. [...] Nelle collaborazioni a tre risulta più complessa la distinzione dei singoli meriti. Le persone riconoscono naturalmente la natura paritaria delle collaborazioni di coppie di successo, per esempio Rodgers e Hammerstein o Lewis e Clark" (la sua "adattabilità" è dubbia, lo ammetto ... mi sembra interessante la complementarietà dei talenti. Plausibilmente si può affermare che è meglio evitare di coinvolgere in un gruppo di progetto troppi esperti di uno stesso campo, mantenendo attivo un circuito "esterno" per verificare la "tenuta" delle idee formulate - come peraltro indicato dallo stesso Watson in un assaggio non riportato)
6. Cerca di avere sempre qualcuno che ti appoggia nei momenti difficili - "Nel tentativo di anticipare i tempi futuri, inevitabilmente si è destinati a incontrare qualcuno che penserà che vi siete montati la testa. [...] spesso li troverete sulla vostra strada in posizioni importanti per il futuro della vostra vita come [...] Quindi è sempre meglio conoscere qualcuno di importante - a parte i vostri genitori - che sia dalla vostra parte" (il ragionamento mi mette qualche dubbio. Anche ammesso - com credo, peraltro - che gli innovatori non suscitino l'ostilità di cui scrive Watson, però, è vero che il network di conoscenze permette di raggiungere traguardi maggiori - e questo sottoline le potenzialità di social network un po' più seri, come LinkedIn, o i siti di crowdsourcing come BootB o Innocentive)

Se trovate tempo e modo di leggere tutto questo, sono graditi commenti ^_^